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Festina lente [affrettati lentamente]

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I rating di bricci_mn

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Locali preferiti

  • La Pennichella

    mappa | strada Soave 88/A | Porto Mantovano (MN)

    22-08-2013

    Sono stato alcune volte in questa trattoria pulita ed ordinata, condotta da Carlo e Monica, due persone affabili e alla mano, che hanno coniugato la romanità di lui alla mantovanità di lei, oltre che nella vita, anche nella cucina. Quella di Carlo è una cucina potente: della sua terra sa dare il rigore e la semplicità dei pochissimi ingredienti, mettendo a disposizione dell'avventore dei sapori forti ed eleganti che sanno convivere senza conflitti, ed anzi arricchendolo, sullo stesso menù della cucina virgiliana. L'amatriciana, l'antica gricia, il "tonnarello strillante" (cacio e pepe con guanciale) e, quando disponibile, il leggendario garofolato. Il mio cuore però batte d'amore per la tartare bovina, battuta a coltello con immenso trasporto e fatica dall'oste - che vi maledirà bonariamente - con lo scalogno fresco e profumata alla senape: potrei dire che si tratta della migliore tartare che ho avuto modo di provare negli ultimi anni. Ottima la bonarda alla spina che permette di dare quel tocco di osteria che rende ancora più gradevole una serata con gli amici. Da menzionare anche i dolci preparati con grande sapienza da Monica, che si occupa anche della sala, sempre attenta ad accontentare tutti con cortesia, sapendo consigliare qualche pietanza fuori menù. Nei fine settimana è opportuno prenotare, ed a disposizione degli avventori c'è un ampio parcheggio adiacente al locale.

  • Quattro Gatti

    mappa | loc. Pille 4 | Monzambano (MN)

    21-08-2013

    In questa locanda, dallo spirito moderno in una ambientazione elegante ma non sfarzosa, si mangia molto bene. Basterebbe questo per andarci, ma un accenno alle pietanze che si assaggiano, tipiche del territorio tra le colline moreniche e il lago di Garda, è doveroso e permette di entrare più nell'atmosfera che si respira in questo locale. Il menù è legato alla stagionalità, con un uso sapiente di formaggi freschi, confetture e verdure nel periodo estivo, stagione in cui si può mangiare sull'ampia terrazza a vista sulle montagne veronesi; su detta terrazza fa bella mostra di sé il bracere per la preparazione di saporitissimi polli e sarde di lago, che vengono anche utilizzate nella versione essiccata per gli strepitosi bigoli (spaghettoni al torchio). D'inverno si possono gustare paste ripiene e preparazioni dalle cotture lunghissime tipiche del mantovano, come brasati e stracotti, e innaffiare tutte le pietanze con gli eccellenti vini a disposizione, che seguono un andamento anche loro secondo disponibilità, non facendo mai "fossilizzare" la cantina con le solite etichette della zona. Parcheggio ampio, pulizia evidente, e servizio di eccellente professionalità per nulla invadente, aggiungono quel qualcosa in più che fa un poco lievitare i prezzi, a dire il vero un pelo alti per le medie dei colli. Da provare, comunque, per un pranzo gioioso con qualche amico o per una serata romantica.

  • Le Zie

    mappa | viale Archimede Costadura, 19 | Lecce (LE)

    15-08-2013

    Le Zie sono un'istituzione da oltre mezzo secolo, e come tutte le istituzioni, sono un punto di riferimento e un traguardo: trovare posto, in questo minuscolo locale in cui sembra letteralmente di mangiare in casa delle simpatiche signore indaffarate sui fornelli, è un'impresa ardua. Dopo 10 anni di tentativi, finalmente pochi giorni fa sono riuscito a conquistare il mio tavolo, per provare quanto di meglio potessero offrirmi. Va subito detto che la cucina non si discosta, a livello delle tipologie di piatti proposti, da nessuno dei ristoranti tradizionali salentini, ma è la filosofia che sta dietro alla conduzione di questa trattoria, di concerto con la qualità estrema della fattua dei piatti, a dare grande smalto ad un posto così caratteristico. Non nascondo, però, un piccolo senso di distacco nel cenare qui, nonostante l'atmosfera accogliente: le foto alle pareti denunciano la frequentazione assidua di personaggi dello spettacolo e della cultura mondiali (registi, artisti, scrittori, personaggi dello sport). Tutto ciò crea una sorta di compiacimento in tutti gli avventori, che ascoltando bene, sono tutti stranieri, attirati dal nome che oramai il ristorante si è fatto più all'estero che in patria, facendone quasi uno stereotipo hollywoodiano della tipica osteria del meridione d'Italia. Questo però non influisce minimamente sulla qualità degli antipasti di terra leccesi, e dei primi superbi. I secondi danno più spazio alla terra e al mare, aprendosi a gusti eccelsi e preparazioni di grandissima maestria. Prezzi accessibili ma significativamente più alti degli altri locali leccesi. La mondanità si paga.

  • Locanda delle Grazie

    mappa | via San Pio X, 2 | Grazie di Curtatone (MN)

    14-08-2013

    Mi accodo alla recensione di Diavolet, che condivido in pieno. Voglio aggiungere, ripetendomi come faccio di tanto in tanto, che la cucina tradizionale mantovana ha, oramai in poche trattorie, il suo culmine qualitativo, che corrisponde di fatto alla serietà e alla modestia dei suoi professionisti. Nei posti strumentalmente messi in piedi per fare soldi col turismo, o che vengono organizzati alla bell'e meglio da cucinieri improvvisati che assemblano ingredienti nella maggior parte già pronti, si arriva a ben poco di mantovano, anche se purtroppo oggi è la maggior parte dei ristoranti. Alla Locanda delle Grazie, per fortuna, la serietà ha saputo resistere nel tempo, coniugando perfettamente la buona tavola e lo stare bene in un ambiente semplice ma raffinato, con una marcia in più data dalla cortesia da parte di tutto lo staff e dai prezzi vantaggiosi. Fernando, Daniela e la figlia Anita sanno fare questo, e anche il Gambero Rosso (seppure non sempre immacolato nelle certificazioni) ha saputo premiarli più che giustamente. Se volete soddisfare la vostra curiosità verso luoghi di passione culinaria, fate una capatina (prenotando con un discreto anticipo!): ne sarete entusiasti.

  • Chiosco Graffer

    mappa | viale Isonzo | Mantova (MN)

    14-08-2013

    Non frequento assiduamente bar o locali stagionali, anche se apprezzo molto gli aperitivi mattutini del fine settimana, o serali con gli amici, soprattutto nella bella stagione. Trovo quindi importante dare un parere per uno dei rari posti in cui provo piacere ad andare da alcuni anni, per la piacevolezza di passare ore liete presso il Chiosco Graffer! A cominciare dal titolare Mario, sempre disponibile ad accontentare tutti nei limiti del possibile, e sempre con il sorriso. Egli è un vero maestro nella preparazione di panini e piadine, farciti riccamente e in modo assolutamente sublime, con ingredienti freschi e di qualità. Non mancano alcuni abbinamenti stupefacenti come prosciutto cotto, amaretti e peperoncino (si può tranquillamente diventarne dipendenti!) o prosciutto cotto con i porri e radicchio rosso, con una spiccata connotazione dolce-amara degna di piatti più "nobili" come primi piatti da ristorante. La birra per stemperare la calura estiva è servita alla giusta temperatura, e non ghiacciata come purtroppo capita nei chioschetti di diverse città. La piacevolezza del Graffer è arricchita dalla cortesia delle cameriere, e dal luogo, ricco di storia e di arte, poiché si trova discretamente nascosto tra due file di di tigli secolari, esattamente di fronte al capolavoro gonzaghesco di Giulio Romano, ovvero Palazzo Te di Mantova, nei cui giardini antistanti i bambini possono sfogarsi giocando liberi da pericoli e usufruendo del piccolo spazio per le giostrine e le macchinine a pedale (i grilli) che a memoria d'uomo è sempre esistito al fianco del mitico chioschetto.

  • Osteria La Remesa

    mappa | via Trieste, 17 | Cavallino (LE)

    13-08-2013

    Quando sei ospite di amici in Salento, devi abbandonarti alle loro decisioni e lasciarti trasportare dagli eventi: uno di questi è farsi portare a un ristorante a te sconosciuto. La prima volta alla Remesa è trovarsi in un locale elegante ricavato in un apparentemente anonimo palazzo di Cavallino, nel cuore della Grecìa salentina, che non ti aspetteresti di trovare, con i tavoli disposti in modo suggestivo tra gli aranci di un giardino circondato da un porticato. Aspettative assolutamente non tradite, con antipasti in grandissima quantità e qualità, come è d'uso da quelle parti, con le verdure, le carni, il pesce, la trippa, le pittule (frittelline a pallina con i capperi), tutti presentati in una grande varietà di piccoli ma numerosissimi piatti portati di continuo dai solerti e gentili camerieri. Seguono le tipiche sagne 'ncannulate (pasta a tortiglione) con le polpettine di carne e la ricotta forte, di grandissimo livello. Il Rosso Salentino rinfrescato per donare piacere alla gola nel caldo estivo fa da base a tutto il pasto, donando quell'ebbrezza gradevole ma non una fastidiosa ubriacatura. Alla richiesta del conto (estremamente contenuto) dopo essere restati gli ultimi commensali ad andarsene, il titolare ci chiede se vogliamo un liquore: ecco la seconda vera grande sorpresa. Prendo un finocchietto ricavato dalla sospensione per due mesi sopra l'alcool senza immersione dei fiori di finocchio selvatico e mi si apre un mondo di gusto straordinario, equilibrato, digestivo e che davvero non dimenticherò facilmente. Locale caldamente consigliato.

  • La Pecora Nera

    mappa | via Francesco Baracca 9 | Canedole di Roverbella (MN)

    09-04-2013

    Ci sono quei ristoranti che ti sanno dare un qualcosa di unico a livello emozionale, e non necessariamente spendendo un capitale solo per avere i piatti di porcellana inglese. La pecora nera è una trattoria i cui titolari sanno cosa vogliono dare ai loro clienti: genuinità, rusticità mantovana e cortesia. Cominciando da quest'ultima, mi pare che chi mi ha preceduto sia capitato in momenti davvero sbagliati: la signora che serve ai tavoli è di una cortesia e gentilezza che al giorno d'oggi sono perle rare. Il mio piatto preferito sono (oltre al risotto coi frutti d'acqua dolce - p'sina e saltarèi - e salamella) senza dubbio i tortelli di caprino al ristretto di recioto. Una poesia di profumi ed aromi agrodolci da farti riappacificare coi i vicini (quelli sì! ) fastidiosi e rumorosi. La tradizione antica vuole, con nostro sommo gaudio, che vania e consorte sappiano confezionare un filetto di pesce persico fritto come lo facevano i nostri nonni, nella sana e disillusa cucina dei non abbienti di non meno di cinquant'anni fa: un amarcord di gusti oramai persi nel piattume delle ristorazioni plastificate da masterchef e dintorni. Tra i dolci le mie preferenze vanno senza dubbio a quelli freddi, con i sorbetti alla liquirizia, nocino e (in stagione) al lambrusco che sono davvero deliziosi. Annaffiare tutto abbondantemente con un ortrugo "armonia" frizzante: vino semplice di grandissima qualità.

  • Quattrotette Da Angelo

    mappa | vicolo Nazione 4 | Mantova (MN)

    19-06-2012

    Le quattro tette, come lo chiamiamo semplicemente noi mantovani, è uno di quei posti da amare o da odiare. Da odiare certamente per circostanze quali l'inconsistenza totale degli orari, spesso dipendenti dagli umori dell'oste, e soprattutto perché pur essendo una vera trattoria nella quale si mangia davvero bene a un prezzo più che ragionavole (quasi stracciato) nella quotidianità è possibile andarci solo a mezzogiorno e mai, dico mai, nei fine settimana e per le festività. Quindi chi ama la gita fuori porta nel week end o per i ponti festivi non potrà in nessun modo provare un risotto alla pilota di pregevolissima fattura, con l'accompagnamento come bordo piatto/contorno (dimenticato dalla quasi totalità dei cuochi virgiliani) delle tradizionali cipolle crude stemperate nel lambrusco. O delle trippe, delle tagliatelle con l'anatra, o dei fagioli con la cipolla e le bistecche di cavallo fatte come si deve. Tra i pregi, invece, mi sento di annoverare un'altra usanza persa praticamente in tutta italia: si mangia seduti come capita, tranquillamente anche nel tavolo di altri. O così o gentilmente si viene invitati a riprovare in altri momenti. A buon intenditor.

  • Ca De Cindri

    mappa | via Duomo 46 | Iseo (BS)

    18-06-2012

    Gita domenicale nata casualmente: le 12 passate e chissà se sul lago sebino ci danno da mangiare all'arrivo. Con lo smartphone cerchiamo in vari siti e chiamiamo ca' de cindri, difinito pittoresco e con valutazioni altalenanti. L'interlocutore ci tiene un tavolo: ché "prima arrivate e prima mangiate"! Mi piace già! Arrivati in una iseo non affollata, raggiungiamo il locale dagli interni molto caserecci, rustici e puliti, accolti da un oste da romanzo: la versione vivente di un burbero e simpatico mangiafuoco. Ci ha preparato per due un tavolone con panche all'esterno, purtroppo sulla strada, ma all'ombra e senza grossi disturbi nonostante le auto in cerca di parcheggio essendo in prossimità del lungolago. Un antipasto in due di salumi e melone. Prosciutto mediocre a parte, era composto da coppa eccelsa, lardo-pancetta stratosferico, salame e speck molto buoni. Primi: un piatto di casunsei (ravioli ripieni di carne conciata tipo salamella) al burro e parmigiano buonissimi e saporiti; e uno di tagliolini ai porcini davvero eccellenti (poche volte ho avuto modo di assaporare il vero gusto dei porcini freschi, che ritengo ingiustamente blasonati a sfavore dei finferli, di gran lunga migliori). Poesia assoluta con il coregone/lavarello e con delle sarde essiccate di monte isola letteralmente commoventi, entrambi accompagnati da polenta bella solida fatta in casa e una salsina fine di prezzemolo. A bagnare tutto, un franciacorta majolini brut, visto che siamo in zona, ed è una scelta stupenda. 50 euro in totale col caffè. Altro da dire?

  • La Gargotta

    mappa | via Vittorio Veneto 6 | Ospitaletto di Castellucchio (MN)

    22-05-2012

    Devo rinnovare le piacevoli sensazioni di "benessere a tavola" essendo ritornato dopo parecchio tempo in questo gradevole enoteca dalla pregevole cucina. Il servizio è sempre all'altezza, la cortesia e la disponibilità costanti. Data la nostra personale stanchezza e svogliatezza per una giornata pesante, in coppia abbiamo approfittato del menù degustazione denominato slowfood, alla cifra di 36 euro a testa per un minimo, appunto, di due commensali, vino e bevande in bottiglia incluse! Non ci siamo sbagliati: tutto veramente buonissimo! A cominciare dal vassoio degli immancabili pani e crostini rustici con ciotolina di burro salato normanno, con l'antipasto di ottima culaccia e melone (davvero eccellente, pure per me che non lo amo molto). Due i primi: maccheroncini allo stracotto d'asino e un notevolissimo risotto mantecato con guanciale e scamorza affumicati (quest'ultima delicatissima e non prevalente). Come secondo un gran bel pezzo di filetto in tagliata con l'immancabile rucola (ingenua banalità, ma era molto invitante! ), purtroppo un po' troppo stopposo (non per colpa del cuoco, ma credo per mancata adeguata frollitura). Un eccellente cabernet "ribò" di ricchi e dolcetti per fare compagnia a un caffè. Il pattuito è stato tale: 72 euro in due.

  • La Vecchia Cisterna

    mappa | via Circonvallazione 7/b | Lucignano (AR)

    18-05-2012

    Purtroppo già da un paio d'anni, con la morte della signora che col marito gestiva il locale, è scomparso un punto di riferimento. Ora ha preso il suo posto un ristorantino che dicono gli abitanti essere gradevole, ma il fascino della semplicità e della qualità casalina della cisterna sono due elementi che mi porterò sempre come ottimo ricordo.

  • Osteria dello Zingaro

    mappa | Borgo del Correggio, 5/B | Parma (PR)

    18-05-2012

    Ci sono stato lunedì scorso, affranto dal non poter trovare posto nei pochi aperti (tri siochett in primis! ) o tutti chiusi gli altri, visto il giorno. prenoto a 20. 30, trovo posto per due alle 21. Arrivo giusto, attendo un buon quarto d'ora in piedi, attendo dieci minuti al tavolo per ordinare, e poi altri venti minuti che arrivino i primi: tortelli di erbette, molto buoni e con una consistenza e tessitura del ripieno gradevolissima, così come un apprezzabilissimo risotto al radicchio rosso, dal sapore molto equilibrato e dalla cottura perfetta (l'attesa ci stava tutta, il mantovano ce l'ha nel dna il riso. ) . Come secondo abbiamo scelto un piattone di salumi, e uno di formaggi con mostarde. Entambi molto gradevoli (formaggi dal profumo intenso e soave), anche se per 12 euro al piatto, posso dire di pretendere più salume e più formaggio. Una malvasia emiliana secca molto fresca e piacevole e una bottiglia d'acqua: il tutto 51 euro in coppia. direi che siamo al limite per considerarlo mediamente caro, anche se l'ambiente e la qualità del cibo sono assolutamente di qualità. Oste simpatico e disponibile, ma troppo agitato e accaldato. Ovviamente parcheggio assente. Toilette pulita e elegante. Da tornarci per sperimentare altro.

  • Dal Moro

    mappa | via Riccardo Bacchelli 26 | Marengo Di Marmirolo (MN)

    17-05-2012

    Due occasioni in una settimana per scoprire un nuovo locale, pur passandoci davanti spesso, sono una stranezza. E devo dire che è stata una fortuna, vista la trattoria di gran pregio con pizzeria molto interessante. locale davvero grazioso, con un arredamento retrò studiatissimo, tanti oggetti di modernariato. la cucina è rustica, ma non banale, con un tocco d'innovazione. Abbinamenti, nello stesso menù, di piatti tradizionali gonzagheschi come il notevole cappone alla stefani e gustosissime capesante con corallo e pancetta croccante; contorno campagnolo di carote saltate con mandorle. Tipico e deciso "marchio" mantovano della crema di zucca usata come ingrediente "decorativo" di diversi piatti. Davvero buone le pizze fatte a legna con ingredienti eccellenti. Per i puristi della pizzeria, la pasta potrebbe lasciare perplessi, con una ruvidezza da pane di grano duro invece che la tessitura più nota a tutti. come trattoria, premessa la bontà dei piatti, non posso esprimere una considerazione sul prezzo, essendo stato ospite, ma la pizza è di una economicità davvero spiazzante: pizza con bufala, un gelato artigianale prodotto dai titolari stessi, un quartino di raboso trevigiano eccellente, una bottiglia di acqua frizzante raggiungono la sommessa cifra di 13 euro! Nelle nostre zone è difficile riuscire a stare sotto i 18, di solito. facilissima raggiungibilità dal basso garda e da mantova, con ampio parcheggio antistante e deposito biciclette (siamo sulla direttrice della ciclabile peschiera-mantova). Pulizia del locale e dei bagni degna di nota, e grande cortesia.

  • Spotti Da Ivo

    mappa | loc. Parola 2 | Fontanellato (PR)

    03-05-2012

    Siamo capitati per sbaglio, quasi "invitati" dalla vista di un rubicondo vecchietto che si gustava un bel bicchiere di vino fresco sulla porta d'ingresso. Il destino, delle volte, riserva felici sorprese. entrando timidamente, essendo da pochissimo mezzogiorno, abbiamo chiesto se fosse possibile mangiare. Dal bancone del bar all'ingresso, un ruggito del titolare in direzione della cucina e in men che non si dica eravamo a tavola con un buonissimo piatto di tortelli di radicchio rosso e ricotta fatti in casa e, saggiamente, viste le proporzioni ragguardevoli, un secondo in due, composto da una bella piattata di polenta morbida e un cinghiale col sugo di più che eccellente fattura. una bottiglietta da mezzo litro di un pregevole lambrusco (ho perso il nome! ) e con caffè e bargnolino (erano anni che non lo gustavo! ) ce la siamo cavata con circa 17 euro a testa. per amor di polemica, questo del conto straordinariamente abbordabile è uno dei motivi per cui in pizzeria, spesso, non vale la pena andare in virtù del costo di un disco di pane e birra, seppur eccellenti, confrontato con dei piatti che richiedono lunga preparazione e saggezza culinaria. Bagni puliti e parcheggio abbondante nell'ampio cortile.

  • Ai Garibaldini

    mappa | vicolo San Longino, 7 | Mantova (MN)

    03-05-2012

    Mi ritengo fortunato ad avere diversi amici ristoratori, e soprattutto di qualità. Loro si riterranno meno fortunati ad avere me come loro amico, dacché devono subire critiche (costruttive s'intende) che poi vengono pubblicate in questo pregevole spazio. Per quanto mi riguarda, stia pur tranquillo l'amico Francesco, che con la graziosa moglie Barbara ha rilevato questo, a dir poco, magnifico locale di antichissima storia, il quale, purtroppo, per una inesorabile mancanza di volontà imprenditoriale si era oramai avviato a gran velocità verso un triste tramonto, nel ripetitivo e oramai stanco refrain del "si mangia bene, ma è caro impestato" che oramai da tempo attanaglia la nostra cucina cittadina. Ecco che, da pochissimi mesi, i due giovani e saggi gestori hanno saputo rivoltare questo prezioso scrigno di sapori e storia, sferzandolo di novità ed aumentandone l'interesse con la soluzione del "pizza e musica", mantenendo però di altissima qualità anche il comparto molto più austero del ristorante nelle elegantissime sale cinquecentesche. E quindi, insiema alle splendide tagliatelle con il ragù di piccione, vediamo la cotoletta alla milanse finalmente con l'osso e la panatura burrosa. E il "Ripassa" di Zenato alla temperatura giusta: quella ambiente! L'insalata di pesce che riesce, nonostante i chilometri dal mare, ad essere nella sua splendida tiepidezza, e non una spadellata di cozze e polpo fuori dal frigo. Ai garibaldini si è avverato un piccolo, prezioso miracolo: saper dare continuità alla storia di un ristorante, cambiandone le pretese barocche e lasciandone invariata la qualità.