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Festina lente [affrettati lentamente]

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Locali preferiti

  • Le Zie

    mappa | viale Archimede Costadura, 19 | Lecce (LE)

    15-08-2013

    Le Zie sono un'istituzione da oltre mezzo secolo, e come tutte le istituzioni, sono un punto di riferimento e un traguardo: trovare posto, in questo minuscolo locale in cui sembra letteralmente di mangiare in casa delle simpatiche signore indaffarate sui fornelli, è un'impresa ardua. Dopo 10 anni di tentativi, finalmente pochi giorni fa sono riuscito a conquistare il mio tavolo, per provare quanto di meglio potessero offrirmi. Va subito detto che la cucina non si discosta, a livello delle tipologie di piatti proposti, da nessuno dei ristoranti tradizionali salentini, ma è la filosofia che sta dietro alla conduzione di questa trattoria, di concerto con la qualità estrema della fattua dei piatti, a dare grande smalto ad un posto così caratteristico. Non nascondo, però, un piccolo senso di distacco nel cenare qui, nonostante l'atmosfera accogliente: le foto alle pareti denunciano la frequentazione assidua di personaggi dello spettacolo e della cultura mondiali (registi, artisti, scrittori, personaggi dello sport). Tutto ciò crea una sorta di compiacimento in tutti gli avventori, che ascoltando bene, sono tutti stranieri, attirati dal nome che oramai il ristorante si è fatto più all'estero che in patria, facendone quasi uno stereotipo hollywoodiano della tipica osteria del meridione d'Italia. Questo però non influisce minimamente sulla qualità degli antipasti di terra leccesi, e dei primi superbi. I secondi danno più spazio alla terra e al mare, aprendosi a gusti eccelsi e preparazioni di grandissima maestria. Prezzi accessibili ma significativamente più alti degli altri locali leccesi. La mondanità si paga.

  • Osteria La Remesa

    mappa | via Trieste, 17 | Cavallino (LE)

    13-08-2013

    Quando sei ospite di amici in Salento, devi abbandonarti alle loro decisioni e lasciarti trasportare dagli eventi: uno di questi è farsi portare a un ristorante a te sconosciuto. La prima volta alla Remesa è trovarsi in un locale elegante ricavato in un apparentemente anonimo palazzo di Cavallino, nel cuore della Grecìa salentina, che non ti aspetteresti di trovare, con i tavoli disposti in modo suggestivo tra gli aranci di un giardino circondato da un porticato. Aspettative assolutamente non tradite, con antipasti in grandissima quantità e qualità, come è d'uso da quelle parti, con le verdure, le carni, il pesce, la trippa, le pittule (frittelline a pallina con i capperi), tutti presentati in una grande varietà di piccoli ma numerosissimi piatti portati di continuo dai solerti e gentili camerieri. Seguono le tipiche sagne 'ncannulate (pasta a tortiglione) con le polpettine di carne e la ricotta forte, di grandissimo livello. Il Rosso Salentino rinfrescato per donare piacere alla gola nel caldo estivo fa da base a tutto il pasto, donando quell'ebbrezza gradevole ma non una fastidiosa ubriacatura. Alla richiesta del conto (estremamente contenuto) dopo essere restati gli ultimi commensali ad andarsene, il titolare ci chiede se vogliamo un liquore: ecco la seconda vera grande sorpresa. Prendo un finocchietto ricavato dalla sospensione per due mesi sopra l'alcool senza immersione dei fiori di finocchio selvatico e mi si apre un mondo di gusto straordinario, equilibrato, digestivo e che davvero non dimenticherò facilmente. Locale caldamente consigliato.

  • Da Angiulino

    mappa | via Principi di Savoia, 24 | Lecce (LE)

    18-12-2009

    Chi mi legge e voglia provare questa trattoria aperta a pranzo e solo al sabato anche la sera, si tolga di mente subito ogni desiderio di ambienti lussuosi e clientela selezionata: da Angiulino si mangia in un ambiente raccoltissimo, quasi casalingo, in tavolini stretti coperti da tovaglie da osteria, e fianco a fianco di universitari chiassosi, operai, muratori e ogni sorta di turista che abbia l'intelligenza di apprezzare questo posto, magnifico nella sua genuinità. Il cibo è superlativo ed esclusivamente salentino, anzi, azzarderei a dire solo strettamente leccese. Le dosi, se non si è abituati, possono mettere davvero in grande difficoltà, perché a partire dagli antipasti, con le stuzzicherie più gustose che la cuoca possa dispensare (le pitte, le tante diverse polpette tradizionali, i peperoni ripieni, ecc...), si possono sfamare degli interi reggimenti. Sublime la Parmiggiana (melanzane fritte in casseruola col pomodoro, a guisa di lasagne), come i semplici spaghetti al pomodoro con un sugo commovente, o dei leggendari Ciceri e Trìa (pasta di farina e acqua metà fritta e metà bollita, con ceci saltati e schiacciati). Coi secondi, se i vostri superpoteri riescono a farvici arrivare, si dà sfogo alle apprezzatissime carni locali (col cavallo da sempre vanto leccese). Vino molto rustico, cui bisogna abituarsi, ma che aiuta la digestione. Arrivati al conto, l'imbarazzo coglie chiunque, perché con cifre simili, in buona parte d'Italia, si mangia sì e no una pizza con una bottiglia d'acqua... La prenotazione è obbligatoria, perché è sempre e costantemente pieno.

  • La Vecchia Osteria

    mappa | via Dasumno, 3 | Lecce (LE)

    16-12-2009

    Se non si conoscono le tradizioni culinarie salentine, o gli orari di cena nei periodi estivi, bisogna allora fare un vero e proprio corso accelerato presentandosi in questa trattoria nel cuore della stupenda Lecce barocca. Verremo accolti da una simpatica famiglia che lavora alacremente nella cucina a vista, proponendoci i piatti casalini più tradizionali, in dosi abbondanti e con gusti davvero prepotenti e sinceri. Buono tutto: dagli antipasti pressoché infiniti, ai primi con le paste fatte a mano, e (se ci si riesce ad arrivare!) ai secondi degni di un pranzo delle feste. Vini con parecchio carattere tipici dei luoghi. Conto imbarazzante tanto è onesto, se si è abituati a quelli del nord Italia.

  • Lu Cannizzu

    mappa | piazza Nazario Sauro, 11 | Porto Cesareo (LE)

    16-12-2009

    In alcune occasioni, dover fare anche mezzora d'attesa per potersi sedere a un tavolo può essere frustrante, se a coronamento di questa fatica non si dovesse essere soddisfatti dal cibo. Ma la soddisfazione è massima, in questa capanna a venti metri dall'incantevole mar Ionio dirimpetto all'Isola dei Conigli. Davanti ai tavolini accalcati fra loro in uno spazio parecchio ristretto e pieno di gente ci sono gli anziani e saggi pescatori che puliscono a mani nude intere cassette ogni tipo di pesce o frutto di mare spinoso arrivate direttamente dal mare, che nel tempo di uno sbatter di ciglia vengono passati alla cucina retrostante e di lì finiscono nel nostro piatto, lasciandoci solo l'emozione di mangiare il pesce appena trasformato. Quantità corrette, servizio rustico, mai sgarbato, profumo commovente di cucina marinara: non c'è altro, se non una toilette (chiamiamola cesso) esterna, e il passeggio sul lungomare, corroborante di giorno e affascinante di sera.