"Nessuno può farvi sentire inferiori senza il vostro consenso" (Anna Eleanor Roosevelt)
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mappa | via Carlo Alberto 5 | Moncalieri (TO)
La cucina è quella tradizionale, agnolotti piemontesi al sugo d'arrosto, pappardelle al sugo d'anatra e cannelloni con gli spinaci e la ricotta. Tra i secondi, oltre alla finanziera e allo stufato d'asina, questo è uno dei pochi locali che ha mantenuto nel proprio menu la trippa alla savoiarda. La cantina, buona, comprende diverse etichette piemontesi, il conto non è salato. Una particolarità: il locale si trova nel centro storico con la cucina a vista dalla strada, se ci si passa davanti a metà mattina circa, si può vedere lo chef durante la preparazione degli agnolotti.
mappa | via XX Settembre 20 | Genova (GE)
Lo chef di questo ristorante, situato nella zona più elegante del centro, è stato nominato "Primo Cavaliere della Confraternita del Pesto". Qualcosa vorrà dire. In effetti le sue trenette,anche queste prodotte in loco, condite con la rinomata salsa, sono una vera delizia. Viene impiegato anche per condire gnocchi, trofie o i mandilli di sea (lasagnette di pasta molto sottile)
mappa | viale Fratti 20 | Parma (PR)
Locale un po' freddo ma spazioso e arredato con gusto. Il servizio è suscettibile dell'umore del giorno e i piatti non sempre sono all'altezza. Molto meglio invece altre proposte meno impegnative per la cucina. Interessante l'idea della saletta di lettura, sfruttabile soprattutto al pomeriggio.
mappa | viale Mentana, 80 | Parma (PR)
Locale che nel tempo ha mantenuta intatta la gentilezza e non è poco. La saletta all'aperto è semplice, carina e non chiassosa. Da provare il loro piatto, lo zighinì, gustoso e abbondante, non male la pizza, ma per quanto riguarda il resto delle proposte dovrebbero prestare più attenzione alla cottura delle carni e del pesce.
mappa | via Rattazzi, 7 | Alba (CN)
Ci fanno accomodare nella "sala dei tappeti", ambiente più che saturo di colori e soprammobili, servendoci immediatamente delle focaccine di grano saraceno e fette di pane alle olive di loro produzione. Il pane tradizionale non c'è. Mousse al formaggio di capra con patè de foie gras, troppo spumosa. Gnocchi, pochi e troppo cotti. Cappone, eccessivamente asciutto. Conto altissimo, acqua 4 euro, caffè 4 euro.
mappa | via Ospedale, 22 | Cherasco (CN)
Con circa 35 euro a testa si mangia molto bene, ovviamente vini esclusi. Spulciando tra questi, per la gioia degli intenditori, si possono trovare alcune chicche come un Barolo Cascina Francia 2003 di Conterno. Ogni portata servita è stata eccellente, dal Patanegra alla rolatina di coniglio e verdure con riduzione di aceto e zucchero, all'uovo cotto a bassa temperatura con fonduta. La cucina e le sue innovazioni sono i grandi amori di chi conduce questo posto e l'aria che si respira lo conferma.
mappa | via Cardinale Ascanio Sforza 75 | Milano (MI)
Trattoria meneghina che non ha niente a che vedere con il nome che porta. In zona Navigli, questo locale propone piatti tradizionali cucinati ad arte. Di loro produzione i patè e le paste, ma anche i dolci e i gelati. Tra i vini, da segnalare la selezione accurata di Barolo e Barbaresco.
mappa | via Vittorio Emanuele II, 15 | Molfetta (BA)
Tre sono i segreti di questo ristorante: pesce freschissimo cucinato egregiamente, verdure sempre di stagione e un olio eccezionale. Tra le proposte ricordo il calzone con sponzali, il ciambotto e il merluzzo con cime di cavolfiore.
mappa | via Dei Mille 59 | Teramo (TE)
Grazioso locale nel cuore della città che si fa notare soprattutto per una lista dei vini ampia e ben selezionata. La cucina rimane aperta fino a mezzanotte proponendo piatti locali o un buffet che offre stuzzicanti accostamenti di verdure, formaggi e salumi
mappa | via Giovanni Battista Tiepolo 3 | Roma (RM)
La lista dei vini non è entusiasmante e il rapporto qualità-prezzo non è dei migliori. Detto questo, si procede con una cucina tutta vegetariana che propone un'ampia varietà di insalate e sformati, melanzane alla parmigiana e numerose salse varie che accompagnano le verdure al cartoccio. Discreti anche i loro dolci.
mappa | via Colombo, 32 | Scilla (RC)
Locale dai tanti coperti e dalle tante proposte, forse qualcuna di troppo visti i risultati. Ricarichi eccessivi su molti piatti e anche sui vini
mappa | via Anconetta 8 | Belluno (BL)
Il ristorante si colloca in posizione panoramica, all'interno di una splendida villa arredata con gusto e con pezzi d'antiquariato. Nonostante questa cornice, i prezzi non sono affatto alti e la cucina, anche se non eccelsa, punta sulla semplicità , proponendo piatti della tradizione locale e offrendo, inoltre, qualche piatto di stagione.
mappa | via Ossario, 27 | Solferino (MN)
Le proposte sono quelle tradizionali dell'Alto Mantovano: capunsei, tra i primi piatti e gli stracotti e il lesso tra i secondi. In stagione vengono servite anche le lumache. Le stanze al piano superiore offrono l'opportunità anche di un eventuale pernottamento.
mappa | vicolo Bonacolsi, 4 | Mantova (MN)
Condotto da Andrea Bini, l'osteria comunica direttamente con l'Aquila Nigra, ristorante decisamente più conosciuto e di proprietà dei genitori. Il risultato è senza dubbio molto buono, un ambiente sempre accogliente, ma più informale. Le proposte della cucina attingono dalla tradizione mantovana, aggiungendo piatti di stagione e un'ampia scelta di formaggi e salumi. Cantina non vasta, ma ben selezionata.
mappa | largo Appio Claudio 346 | Roma (RM)
Marito e moglie conducono da anni questa osteria, con passione, impegno e tanta semplicità . Sono da assaggiare i rigatoni all'uovo con cacio, pepe e tartufo nero, gli gnocchetti con gamberi rossi, menta e piselli. Ottimi anche i dolci, tra cui un tiramisù personalizzato e le bombe calde mignon su salsa di arancia o gianduja.