Categorie: ristorante
Specialità: zuppa di ceci
Tags: ombrina, cappesante, rana pescatrice, testina, squaquerone
Chiusura settimanale: lunedì
Coperti: 30
Un bel posto, cucina ottima. Niente da dire, certo non è da lode ma merita sia come cucina che come cantina. Sul prezzo non mi esprimo perché ero ospite e non so quanto è costato il pasto.
Una location intima ed elegante, un servizio di livello, spazi rilassanti e caldi. Un menu di pesce favoloso con materie prime di qualità (così rare da trovarsi in pianura padana nel pesce! ) . Il sig alessandro ha dato una svolta alle proposte, forte della sua origine e della sua esperienza ristorativa marittima, consigliando sapientemente gli ospiti. Buona la carta dei vini e gradevole il nuovo angolo bar. Bella anche la presentazione delle portate. Per me tutto gradevolissimo! La chicca è una sala per max 8 persone , privata, ove si può essere serviti , sentendosi come a casa propria. Le 4 camere sono romantiche e di charme antico. A 20 min di auto da parma.
Galù, relais di campagna. Nome e location assolutamente azzeccati : nella dintorni di san secondo, circondato da nebbia come da tradizione. Il locale è piacevole, pulito e ben curato, anche nei particolari. Il menù è sicuramente originale , lo defineri di cucina abbastanza povera nella scelta delle materie prime ma con abbinamenti a volte anche coraggiosi. Il risultato nell'insieme è, però solo appena sufficiente. Diciamo che in decimi saremmo ad un 6-- o 5/6. E' un giudizio forse un po' troppo severo ma non mi ha completamente convinto in alcuni aspetti. Prima di tutto consideriamo che parliamo di un menù che parte da 52 € (non sono pochi) per 5 portate a sorpresa, quindi con la massima libertà per lo chef. Di queste 5 portate solo l’entree di zucca e il risotto erano veramente buoni , piacevole anche il baccalà servito con verza e pinoli (avrei gradito che fosse un po’ più caldo) solo discreta la lingua e il coniglio insufficiente, specie nella cottura (la carne al suo interno era ancora cruda). Il dolce, una anonima torta nera di san secondo, non all’altezza della fama del locale. Nell’insieme sono rimasto piuttosto deluso, la terza stellina è forse un po’ troppo generosa, considerando il prezzo, è un apprezzamento per la giovane età dello chef e per la gentilezza del personale di sala, molto attento nel notare ogni piccola indecisione delle portate. Cantina discreta, anche se abbastanza ridotta e non molto omogenea nel complesso : vini con ricarico deciso.
Vado al galu' incuriosito dalle numerose recensioni su questo sito e sulle principali guide nazionali. Abbiamo optato per un menù degustazione da 5 portate, visto che eravamo in 9 a tavola e sarebbe risultato difficile accontentare tutti i commensali con un menù alla carta, anche se in ristoranti di un certo livello questo non dovrebbe accadere. Accanto a piatti "geniali" (riso al sapore di mare) piatti banali (dolce, la torta nera di s. Secondo rivistata)e sgradevoli. Ma, altra pecca, un servizio così così (mancava un bicchiere dell'acqua a un commensale) e un cameriere che serve i piatti (delle ciotoline) afferandoli in modo da avere il pollice che entra nello stesso per un qualche cm. Infine, a questi livelli di prezzo (52 euro senza bevande) un menù vellutata di verdure, parmigiana di melanzane rivistata, il suddetto riso, cappone al forno e dolce mi sembra esagerato in quanto capisco la preparazione richieda tempo e applicazione da parte dello chef, ma gli ingredienti sono davvero "poveri". Ottimo il vino, bollicine fraciacorta. mi riprometto una seconda visita in quanto locali del genere vanno frequentati più volte prima di stendere un giudizio finale, ma ad esempio, i 2 ristoranti parmigiani citati dalla guida dell'espresso al top assieme a questo mi sembrano decisamente di livello superiore
Ottimo posto e ottima cucina, non c'è che dire. Finalmente un posto in provincia di parma dove la cucina e il servizio sono di più alto livello, ricercato e giustamente con prezzi più "importanti". non andate qui cercando di paragonarlo alla cucina tradizionale parmigiana. Qui siamo in un posto diverso, anche se la location è sicuramente usuale, campagna, casale ristrutturato, etc etc. il menu è molto ricco di proposte creative e stimolanti, noi abbiamo optato per un menu a 5 portate a sorpresa, pur escludendo alcune piatti con ingredienti troppo ostici per noi (es. Lumache). Ci sono arrivati (manco certamente di descrivere b uona parte dei sapori abbinati con le salsine, riduzioni, profuni etc - perodnatemi, ma comunque erano azzeccatissimi: una tartare di ombrina, la testina e lingua nella pancetta, spaghettoni con cappesante, rana pescatrice, un dolce con pasta di orzo e squaquerone e albicocche. la carta dei vini è ottima, ci siamo buttati su uno champagne. i piatti vengono spiegati con accuratezza e il servizio è valido. alla fine ne conserviamo un grandissimo ricordo e speriamo di tornare presto, certo per chi deve guardare il budget, indubbiamente è solo da grandi occasioni.
OMBRINA CAPPESANTE RANA PESCATRICE TESTINA SQUAQUERONE
Dopo aver letto recensioni decisamente troppo lusinghiere, mi aspettavano molto molto di più! Nulla da dire sulla location, un bellissimo podere immerso nella bassa, e sull'accoglienza dei gestori, davvero cordiali e gentili. Tuttavia, le porzioni sono eccessivamente scarse, e la qualità non eccelsa! Inizialmente io ho preso "baccalà, tarassaco, radice di liquirizia", mentre il mio ragazzo "riso integrale venere, agretti, “spremuta” di crostacei al bergamotto e bottarga di muggine"; dopo di chè abbiamo proseguito con "cavallo ai semi di finocchietto, purè di patate all’ancienne, salsa d’erbette" e con una ricciola alla mediterranea. Terminata la cena, ancora in preda alla fame, abbiamo ordinato due "uovo&asparagi, profumo di zenzero e parmigiano reggiano". Conto salato, 105euro senza aver preso vino (tranne un unico calice come aperitivo del costo di 3euro), e servizio un pò troppo lento! Nota positiva: a fine serata, lo chef si presenta ai commensali e si informa sull'andamento della serata; inoltre, simpatica la possibilità di "scarabocchiare" un intero muro adiacente alla cucina per ricordare e commentare la propria esperienza.
Per me la miglior cucina di parma e provincia. Creatività, buona materia prima e leggerezza. Se nel parmense non fossero tutti dei fossili nutriti a soli tortelli d'erbetta forse si potrebbe fare qualche passo avanti e riavere una tavola degna della fama gastronomica di questa provincia che manca dai tempi di cantarelli a samboseto. La tecnica ed il gusto dello chef sono superiori a quello di tutti gli stellati e stellabili in zona. La cantina non è affatto male, ricarichi onesti e si danno meno arie della mariella. I gestori sono educati e cordiali. Alta cucina a prezzi contenuti. Una causa da supportare!
Un bell'ambiente caldo e confortevole ricavato da una ristrutturazione di un casolare di campagna. Abbiamo avuto una splendida accoglienza da due dei proprietari (sono in quattro)che si alterneranno per tutta la cena con garbo e professionalità. Il menù è ricco di proposte tradizionali ma con quel tocco di creatività che lo rende moderno e innovativo, ma anche piatti ricercati. Ho apprezzato in particolar modo la zuppa di ceci con timo e zenzero con trancio di baccalà confit....una libidine unica, da dieci e lode. preantipasto e predessert offerti e molto graditi. Per antipasto abbiamo scelto sandwich con spalla cruda, ricotta, fichi e salvia e per secondo la battuta di cavallo con tartufo nero, insalatina, maionese al lampone e pane di grano arso.....anche questo piatto da dieci e lode. Un posto che sicuramente merita per provare le varie proposte tutte veramente stuzzicanti. La prossima volta non mancherò il menù a sorpresa composto da quattro portate a scelta dello chef (che ha lavorato da Alajmo alle Calandre).....un'idea intrigante per una cenetta romantica. La lista dei vini è piccolissima (una ventina di bottiglie) ma molto selezionata, noi abbiamo bevuto una bottiglia di Merlot Sassorosso del 2006, ottimo accompagnamento per un'ottima cena. Bagni pulitissimi e profumati. Ancora complimenti allo chef e soci per la bella serata.
Un posto proprio carino e accogliente sia per gli ambienti che per le gradevolissime persone che ti accolgono. Prezzi piĂą che onesti per la qualitĂ e la ricercatezza dei prodotti. Se ampliassero un po' l'offerta potrebbero far concorrenza a ristoranti molto piĂą blasonati... ma comunque meglio poche portate fatte come si deve. Bella serata
Locanda sperduta nella campagna tra San Secondo, Bianconese e Fontevivo...ma la difficoltà a raggiungerla è ampiamente ripagata dalla elevata qualità della cucina ! a mio opinabile parere siamo in presenza del miglior giovane ed emergente chef di Parma e provincia ! purtroppo, vista la mia passione per il genere, pochi piatti di pesce in lista, ma davvero eccellenti !
Casa di campagna ristrutturata con alcune camere e ristorante. I tavoli sono ben distanziati, ci sono soffitti a volta e colonne a ricordare la stalla che era, madie e credenze completano l'ambiente, unico neo (ma mi rendo conto che è un punto di vista assolutamente personale) le tovaglie, più consone ad una trattoria di seconda categoria più che ad un locale di una certa eleganza. Dalle proposte del menù risalta l'abbinamento con verdure e frutta, provando i piatti poi si capisce come il cuoco ami le cotture veloci che rispettano i sapori e le consistenze dei cibi. Notevole la valenza delle materie prime: i "tortelli" di carne cruda con verdurine a brunoise, l'agnello glassato e servito a sandwich con melanzana croccante, la guancia di vitello tenerissima accompagnata da purè e mela piccante, la coscia d'anatra al vin cotto con noci e capperi. Fra i dolci buona l'idea del tiramisù composto al momento, leggero e finalmente non dolcissimo, e il babà -gnato all'erba luigia su zuppa di frutta. Oltre alla lista dei vini, c'è una serie di bottiglie selezionate in base ai piatti proposti.